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  • LE TRASFORMAZIONI ATTRAVERSO IL DESIGN: GLI ANNI 2000. Questo è l' articolo che racconta gli ultimi tra i cambiamenti di stile più incisivi a livello di design che il Kinki ha attuato per mantenersi sempre up to date nel corso della

  • e come la Maison Dior lo ha ripreso 20 anni dopo. Raccontare di questo particolare allestimento mi rende molto orgogliosa: non tanto per lo stile che scegliemmo ma per quello che successe molto tempo dopo. La realizzazione di questi interni fu affidata

  • Le trasformazioni attraverso il design: anni '90. Dal '90 al '95 circa. Dopo l' allestimento bolidista vengono affidati i lavori di restyling ad un architetto molto richiesto all' epoca, Beppe Riboli che aveva già firmato i progetti innovativi di alcuni grandi locali

  • LA NICCHIA E LA MASSA, DUE CONCETTI OPPOSTI Vanno spese due parole per descrivere brevemente anche tutto il 1900, ed in particolare il decennio degli anni '80 nel suo insieme dal punto di vista delle sottoculture per comprendere meglio la collocazione

  • NON SONO SUCCESSE MOLTE COSE IN QUESTI ANNI, è ARRIVATO IL MOMENTO DI RICOMINCIARE IN MODO NUOVO. Sono passati due anni e mezzo da quando, a seguito dei lavori di rifacimento del portico, effettuati con il martello pneumatico, una parte del

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La nostra

storia.

Il locale è posto a 20 metri dalle Due Torri che sono, oltre che il simbolo di Bologna, anche il punto inteso dai bolognesi come “il centro” per antonomasia.

Quando aprì nel 1958 si chiamava “Whisky a go go”. Il nome rende benissimo l’idea della moda, importata dagli Stati Uniti, di quegli anni.

Infatti era costume acquistare un battiglia di whisky ( o altri alcolici) e tenerla in appositi armadietti muniti di serratura, che il locale metteva a disposizione, consumandola poi a piacere in una o più serate.

In perfetta linea con le tendenze di allora (vedi il famoso Piper di Roma e lo stesso Whisky a go go di Los Angeles), la musica era esclusivamente dal vivo e tra i tanti gruppi che suonarono ricordiamo : I Giganti, Mal e i Primitives, Patty Pravo, e in esclusiva nazionale dopo il concerto del 26 maggio 1968 Jimi Hendrix che si è esibito in un after show.

Verso la metà degli anni sessanta, essendo allora dotato di ristorante, lancia la moda della spaghettata di mezzanotte riscontrando subito un grande successo essendo Bologna, da sempre, città di “biassanot” (viveurs notturni appunto), il dj era Lucio Dalla.

Poi cambia il nome in Champagne Club e si trasforma più in una sorta di night club nel senso che diventa più raffinato, anche a livello di arredamenti, pur mantenendo  sempre i connotati di sala da ballo.

Passa poi un periodo in cui si chiama Pubsi , un locale più diurno che notturno, essendo eletto luogo di ritrovo obbligato per studenti che “marinavano” la scuola (erano gli anni ’70 e quella era la moda che imperversava).

Dal 1975 diventa Kinki, ma anche un locale “only man”, il primo della città e probabilmente il più conosciuto d’Italia visto che accorrevano da ogni dove nelle quattro serate di apertura. È un mondo non molto diverso; le serate si alternano tra musica mixata e performance live.

Tra gli abitué del palco troviamo alcune delle più importanti icone gay:  Loredana Bertè, Cristiano Malgioglio, Marcella Bella, Rossana Casale, Amanda Lear, Luciana Turina, che, parole sue , qui ha vissuto momenti splendidi , e torna sempre molto volentieri quando è nei paraggi.

Alle pareti preziosi e audaci dipinti dell’artista Fabrizio Passerella pubblicati sulla rivista Domus in un importante articolo a firma Francesca Alinovi.

Dai primi anni 80 – gli anni in cui Bologna era ancora la capitale culturale italiana – piena di creativi e pulsante di stimoli e spunti, il locale si apre a un pubblico più eterogeneo e assume la dimensione del Club Underground ; il Kinki dal 1985 al 2005 ininterrottamente è l’avanguardia del movimento House italiano, certificato dalle molteplici menzioni su importanti testate del settore e glamour, e a lungo nei primi posti della classifica europea di ID.

Tra i clienti moltissime star nazionali ed internazionali.

Il Kinki è citato in 5 libri :

Un Week end Post moderno” di PierVittorio Tondelli (pagg. 176, 187)

Non ci resta che Hollywood” di Deborah Montagnani

Come un pugno di farina” di Marco Ganzetto

Sangue” di Mario Fortunato

Chi ha ucciso i Talk Talk” di Saverio Fattori

Tu che sei di me la miglior parte” di Enrico Brizzi (pagg. 286, 287)

“Io ero” di Nick Fibonacci

Compare in molti testi storici sul movimento House e Underground, sulla copertina del libro “Fluo” di Isabella Santacroce, su Vogue Australia e moltissimi altri.

Nel 2015 si sono svolti i Party per i 40 anni di storia dai quali è stato estratto un libro “Una Notte Lunga 40 Anni” ed. Damiani.

La nostra

gallery.

i DJ

del Kinki Club.

ALEXANDRA

ALEX NERI

ANANE VEGA

ASHLEY BEEDLE

BAMBOUNOU

BORIS WERNER

CARL CRAIG

CLAUDE MONNET

CLAUDIO COCCOLUTO

CRAIG RICHARDS

D’JULZ

DANA RUH

DJ GREGORY

DJ T

DUB DRAGON

FABRIZIO MAURIZI AKA ROGER

FRANCESCO DEL GARDA

FRANCESCO FARFA

FRANCESCO ZAPPALA

GIAMMARCO ORSINI

GINO GRASSO

GUIDO SCHNEIDER

HARRY ROMERO

HIPPIE TORRALES

IAN POOLEY

IVAN SMAGGHE

JANINA

JOSÈ DE DIVINA

LARRY HEARD AKA MR FINGERS

LAURENT GARNIER

LELE SACCHI

LOCO DICE

LORENZO L.S.P.

LOUIE VEGA

LUCA TREVISI

M.A.N.D.Y.

M.B.G.

MARCO CAROLA

MARGARET DYGAS

MARTIN LANDSKY

MARTIN SOLVEIG

MARTINI BROS

MASSIMINO LIPPOLI

MOLLY

NUDGE

OSUNLADE

PASTA BOYS

PIER BUCCI

PRINCESS JULIA

RAINER TRUBY

RALF

RICARDO VILLALOBOS

RICKY MORRISON

RICKY L.

RICKY MONTANARI

ROB MELLO

SCARLETTE ETIENNE

SPILLER

STEFANO NOFERINI

STEPHANE POMPOUGNAC

STEVE BUG

STYLOPHONIC

SUBSONICA

TANIA VULCANO

TALE OF US

TIGER & WOODS

TIEFSCHWARZ

TOMMY VICARI JNR

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